Descrizione
Buongiorno a tutti, i dati epidemiologici sul territorio sono: 5 positivi e 14 in isolamento fiduciario.
Martedì 2 giugno festeggeremo la nascita della nostra Repubblica, in modo originale, una festa d'amore ai tempi del Coronavirus.
In questi giorni ho riletto qualche manuale di storia e ho trovato tanti spunti. Ma lo spirito prevalente nelle diverse fonti è che a poche ore dal referendum del 2-3 giugno 1946 erano le donne le più entusiaste.
Per la prima volta (eccezion fatta per le amministrative di circa 400 comuni del marzo precedente) potevamo votare.
Era il suffragio universale.
E tante donne raccontano nei documenti di come quelle ore fossero ore di attesa, trepidazione, di come sarebbe stato recarsi ai seggi, di come ci si voleva e doveva vestire.
Ecco, io sono grata a tutte loro.
Perché oggi, in attesa della Festa della Repubblica, provo a immaginare la gioia, il senso di attesa, la voglia di riscatto e libertà e mi emoziono. Tanto.
Perché oltre a sentire i valori dello Stato, della democrazia, della Costituzione, sento anche la responsabilità di trasmettere alle prossime generazione la gioia e l'orgoglio e la responsabilità di difendere questi valori e di rappresentare un'istituzione con estremo rispetto.
Nella storia di queste donne c’è un denominatore comune che fa riflettere. Tutte hanno combattuto il fascismo, ma tutte hanno dovuto combattere ancora di più i pregiudizi più feroci proprio all’interno dei loro rispettivi partiti.
Possiamo fare tanto, dobbiamo fare il massimo!!! Sempre!
Vi abbraccio fortissimo
Monia
Martedì 2 giugno festeggeremo la nascita della nostra Repubblica, in modo originale, una festa d'amore ai tempi del Coronavirus.
In questi giorni ho riletto qualche manuale di storia e ho trovato tanti spunti. Ma lo spirito prevalente nelle diverse fonti è che a poche ore dal referendum del 2-3 giugno 1946 erano le donne le più entusiaste.
Per la prima volta (eccezion fatta per le amministrative di circa 400 comuni del marzo precedente) potevamo votare.
Era il suffragio universale.
E tante donne raccontano nei documenti di come quelle ore fossero ore di attesa, trepidazione, di come sarebbe stato recarsi ai seggi, di come ci si voleva e doveva vestire.
Ecco, io sono grata a tutte loro.
Perché oggi, in attesa della Festa della Repubblica, provo a immaginare la gioia, il senso di attesa, la voglia di riscatto e libertà e mi emoziono. Tanto.
Perché oltre a sentire i valori dello Stato, della democrazia, della Costituzione, sento anche la responsabilità di trasmettere alle prossime generazione la gioia e l'orgoglio e la responsabilità di difendere questi valori e di rappresentare un'istituzione con estremo rispetto.
Nella storia di queste donne c’è un denominatore comune che fa riflettere. Tutte hanno combattuto il fascismo, ma tutte hanno dovuto combattere ancora di più i pregiudizi più feroci proprio all’interno dei loro rispettivi partiti.
Possiamo fare tanto, dobbiamo fare il massimo!!! Sempre!
Vi abbraccio fortissimo
Monia
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Ultimo aggiornamento pagina: 01/06/2020 13:21:11